Allora?

presumo che si possa anche celebrare un matrimonio, a fine giugno, con 150 invitati tutti ben distanziati senza che nessuno venga a rompere gli zebedei?

Non sarebbe giusto e sacrosanto che a tutte le coppie che stanno rimandando le nozze, alcune per il secondo anno di seguito, a causa del Covid sia concesso di festeggiare come meglio credono?

No, non lo è e, secondo le linee guida stilate dalle regioni, perché il Governo non si è pronunciato su eventuali riaperture per le cerimonie, sono molteplici gli aspetti di cui dovranno tenere conto se volessero organizzare una cerimonia … distanziamento, guardaroba, servizio ai tavoli …

mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni; di riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso alla sede dell’evento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, sarebbe meglio “organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.
Disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, ecc), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale”, come i conviventi. Tali distanze possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione. Laddove possibile bisogna “privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (es. giardini, terrazze), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro”.
Gli ospiti, dovranno indossare la mascherina negli ambienti interni (quando non sono seduti al tavolo) e negli ambienti esterni (qualora non sia possibile rispettare la distanza di almeno 1 metro). Il personale di servizio a contatto con gli ospiti deve “utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti”. Inoltre, è possibile organizzare una modalità a buffet mediante somministrazione da parte di personale incaricato, escludendo la possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto e prevedendo in ogni caso, per ospiti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie.
La modalità self-service può essere eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con prodotti confezionati in monodose. In particolare, la distribuzione degli alimenti dovrà avvenire con modalità organizzative che evitino la formazione di assembramenti anche attraverso una riorganizzazione degli spazi in relazione alla dimensione dei locali e dovranno essere valutate idonee misure (es. segnaletica a terra, barriere, ecc.) per garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro durante la fila per l’accesso al buffet.
Per eventuali esibizioni musicali da parte di professionisti, si rimanda alle indicazioni contenute nella scheda specifica e in ogni caso devono essere evitate attività e occasioni di aggregazione che non consentano il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro. È “obbligatorio” mantenere aperte, a meno che le condizioni meteorologiche o altre situazioni di necessità non lo consentano, “porte, finestre e vetrate al fine di favorire il ricambio d’aria naturale negli ambienti interni”. “In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti”. Nei guardaroba gli indumenti e oggetti personali “devono essere riposti in appositi sacchetti porta abiti”

Tutte regole giuste ed è doveroso che ci siano, ma forse per gli aspiranti sposi meglio rimandare le nozze, che se per caso ne sgarrano una saranno costretti a prendere un mutuo per pagare la multa o magari vendersi la casa appena comprata, sempre che l’abbiano comprato, cosa non facile in questi tempi.

Inoltre, c’è la possibilità di mettere in difficoltà gli invitati, specialmente i più anziani, perché non tutti sono così convinti, considerata la situazione, di partecipare ad un matrimonio. Non sono pochi coloro che dicono “Certo con questo virus” “Aspettiamo e vediamo come andrà” “Un pò di paura c’è” ed una di queste persone sono proprio io. Purtroppo non sono interista, ne romanista, ne juventina (anche se il problema non è la squadra ma il contesto) e ho una paura fottuta di questo virus, specialmente dopo che ieri un mio conoscente di 50 anni, sano come un pesce, è finito in terapia intensiva.

Mio figlio ha rimandato, purtroppo ci sarà un aumento dei costi, ma “Fanculo ai soldi” dice lui “mi sposo una volta sola” – “sperem” penso io – “e voglio una festa che sia una festa e non un funerale”. Come dargli torto?

Massì fanculo ai soldi (anche se sinceramente il culo mi gira un pò) ma VIVA L’INTER tutta la vita … del resto, non sono esperta di calcio, anche lo scudetto mi pare si vinca una volta sola o no?


 

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