Un libro simpatico e delicato che consente un tuffo nella “toscanità” sia come linguaggio, che lo rende divertente e leggero, che come luoghi, perché ambientato principalmente a Livorno, simpatico è anche l’aneddoto che diventa poi il titolo del libro.
Un romanzo che racconta una storia che, per la sua semplicità e il realismo delle situazioni, viene di chiedersi se non sia vera. La storia dell’amicizia che nasce e cresce tra la “Marvi” Maria Vittoria, “perché il nome è importante” e il “Professore”, presso cui svolge il suo lavoro di governante e non solo. Infatti, per contratto, la Marvi ha il compito, oltre di rassettare la casa e cucinare, di leggere per lui. Sono essenzialmente massime di filosofi come Pascal, Epitteto, Voltaire , ecc, quelle che la Marvi andrà a leggere. Massime che il Professore conosce tutte a memoria, indicando ogni volta alla Marvi dove andarle a cercare con esattezza e ripetendole con lei se non addirittura completandole prima che lei finisca di leggerle
L’aveva sussurrata con me, parola per parola, e mi chiesi perché avesse voluto farmela leggere se la sapeva a memoria. Ma forse è come quando ti piace una canzone, che l’ascolti mille volte per risentirla”
Maria Vittoria vive un periodo difficile della sua vita e del suo matrimonio e nell’incontro con il Professore, ormai cieco da dieci anni, ma che vede benissimo nelle persone, che riesce anche solo ascoltando il cigolare di una porta a capire come sarà il tempo, che “riesce a vedere l’invisibile”, trova tante risposte alla sua inquietudine.
La loro amicizia nasce piano, come pian piano il Professore le rivela e racconta se stesso per mezzo della conoscenza che lei fa con la sua famiglia, i suoi amici, i ricordi sparsi per la casa e le sue massime e mentre la vita di Maria Vittoria dalla conoscenza di tutto ciò e dalla consapevolezza di “quanto può essere utile la filosofia nella vita di tutti i giorni” trova un nuovo stimolo per cambiare e andare avanti, quella del Professore che è malato ed ormai anziano va pian piano spegnendosi abbracciato dall’amore e dalla cura di questa nuova amicizia e di quelle passate.
“Niente caffè per Spinoza” è un libro intenso, colmo d’amore, che fa riflettere, poichè tutte le questioni sollevate dai grandi filosofi che sembrano così complicate e incomprensibili, il Professore le rende materia per riflettere sulla vita di ognuno di noi perchè ci sono più vicine di quanto possiamo immaginare.

Amo leggere ma ho poco tempo per farlo . Le tue recensioni sono quindi preziose perché in poche righe riesci ad immergerci nelle vite dei protagonisti rendendoci nel contempo partecipi delle tue emozioni . 😘
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Grazie amica mia, ci provo a raccontarvi le mie emozioni, ma è utile anche a me raccontarle per colmare quel senso di vuoto che si prova quando si termina di leggere un bel libro. 😘
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